La fascia come “terreno” su cui si gioca la partita della risoluzione dei problemi dei miei riceventi.

La fascia come “terreno” su cui si gioca la partita della risoluzione dei problemi dei miei riceventi.

Tensegrità della fascia

Negli ultimi anni, ho dedicato molto tempo ed energie ad approfondire la conoscenza della fascia. Si tratta del tessuto connettivo fibroso che avvolge, interconnette e sostiene tutte le strutture del nostro corpo: organi, muscoli, ossa e articolazioni. All’interno della fascia sono presenti i meridiani energetici, i nervi, i vasi sanguigni e linfatici. Si tratta di una componente fondamentale per il funzionamento e l’equilibrio di tutto l’organismo.

La fascia è costituita principalmente da collagene, acqua e altre fibre che le conferiscono elasticità e resistenza: è la “tensostruttura”, dotata di tensegrità (vedi sotto), che ci dà la forma. Inoltre permette ai muscoli di muoversi liberamente, stabilizza le strutture corporee e contribuisce alla postura e alla biomeccanica generale. È una sorta di rete o membrana che avvolge tutto il corpo, creando un sistema continuo che collega le diverse parti tra loro e può essere modificabile con precise tecniche manuali. Nella sua normalizzazione si gioca dunque la partita della risoluzione dei problemi dei miei riceventi!

La tensegrità è un concetto che descrive un sistema strutturale in cui le parti sono collegate e mantenute in equilibrio da tensioni e compressioni. Il termine deriva da “tensione” e “integrità” e si riferisce a come le strutture possano essere stabili, leggere e resistenti allo stesso tempo, grazie a un delicato gioco di tensione tra le componenti.

Nel corpo umano, la teoria della tensegrità spiega come ossa, muscoli, fasce e altri tessuti lavorino insieme come un sistema integrato: le tensioni esercitate dalle fasce e dai muscoli si distribuiscono attraverso le strutture, mantenendo il corpo equilibrato e funzionale. Questa visione aiuta a comprendere come la nostra salute e il movimento siano influenzati da un equilibrio dinamico tra le forze di tensione e compressione, e perché interventi mirati sulle fasce possano portare a miglioramenti significativi in postura, mobilità e benessere generale.

Se la fascia funziona correttamente, aiuta a mantenere il corpo in equilibrio, favorendo movimenti fluidi e senza dolore. Tuttavia, a causa di traumi, posture scorrette, stress o sforzi ripetitivi, si può irrigidire, può formare nodi o sviluppare restrizioni, compromettendo la mobilità e causando dolori o disfunzioni.

Per questo motivo, trattare e riequilibrare la fascia rappresenta un elemento fondamentale dal momento che la sua condizione influisce profondamente sulla salute e sul benessere generale. La fascia è inoltre una sorta di hard-disk emozionale, dove depositiamo le memorie dei traumi passati. Dunque ha un ruolo fondamentale anche nella relazione tra corpo e mente.

Conscio dell’importanza della fascia, quasi del tutto trascurata durante i corsi di massaggio e Shiatsu svolti precedentemente, ho affrontato diversi percorsi formativi – come il Fascial Distortion Model, l’Integrazione Fasciale, e le tecniche Bowen/NST di Michael Nixon-Livy – che hanno al centro il trattamento della fascia.

Tecniche Bowen/NST di Michael Nixon-Livy

Questi studi mi hanno consentito di sviluppare un approccio integrato che ritengo particolarmente efficace nella risoluzione delle problematiche osteo-articolari, un metodo mio personale a cui ancora non ho dato un nome. Tutti i miei trattamenti che eseguo ora sono caratterizzati dall’integrazione dello Shiatsu con tecniche fasciali, e questa risulta essere una combinazione vincente.

Infatti, mentre le tecniche fasciali sono indispensabili per riequilibrare le tensioni dei tessuti, lo Shiatsu dei Meridiani, interviene all’origine energetica di queste tensioni, contribuendo a ottenere risultati più stabili e duraturi. Questa sinergia tra trattamento strutturale ed energetico permette di affrontare le disfunzioni del corpo da una prospettiva olistica, promuovendo un benessere complessivo.

Un ulteriore contributo significativo a questo approccio integrato è dato dall’inclusione del Metodo Dorn. Questa tecnica, che può essere considerata una tecnica fasciale strutturale, è particolarmente utile per migliorare la funzionalità della colonna vertebrale. Agisce riequilibrando le fasce che tendono a “tirare” le vertebre da un lato. Integrare il Metodo Dorn all’interno del trattamento consente di ottimizzare l’allineamento strutturale del corpo e di alleviare le tensioni muscolari.

L’uso combinato di tecniche fasciali, energetiche, strutturali e funzionali mi permette di offrire un trattamento completo e su misura per ogni ricevente. Il mio obiettivo è individuare e affrontare le cause profonde delle disfunzioni, andando oltre i sintomi per promuovere un miglioramento duraturo di salute e benessere.

Il mio obiettivo è quello di aiutare i miei riceventi a ritrovare equilibrio, migliorare postura e mobilità, e aumentare il loro livello di energia e comfort. Con questo metodo -a cui non ho dato ancora un nome-, che integra il trattamento della fascia con quello dei meridiani energetici, riesco a ottenere ottimi risultati, stabili nel tempo, con 2-3 sedute.

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